‘Raffa’ da giovedì su Raitre con ‘A raccontare comincia tu’

    E’ inutile nasconderlo, a lei è legata gran parte della migliore produzione Rai volta all’intrattenimento televisivo. Quella cascata di capelli d’oro ha accomunato più generazioni, traghettando i telespettatori dal bianco e nero del tubo catodico, ai famosi colori Pal. Un rapporto quello della Carrà con lo spettacolo a tutto tondo, capace di erigerla come super partes: al pari di Fiorello, inattaccabile da argomenti ‘commerciali’ come audience o ‘funzionalità’.
    Tanto è che lei, l’ultima Star, è forse uno tra i pochi personaggi italiani capace di potersi permettere di scegliere quando apparire o meno. Lei ‘funziona’ sempre e comunque!
    Ed eccola quindi, nuovamente in Tivù, al giovedì sera, proprio in coppia con Fiorello. Benché si parli di una ‘semplice’ coppia, in realtà è un poker: “Quello che mi ha spinta a tornare in tv è stata la curiosità tutti si aspettano che in questo programma io canti e balli ma non ne ho più voglia – premette subito la Raffa – Ho un’età, cazzarola! Ho lavorato tutta la vita e ho avuto grandi soddisfazioni, ho vissuto momenti di tv straordinari come quando feci ‘Canzonissima’ a fianco di Corrado o ‘Milleluci’ e ‘Pronto Raffaella’ perciò’ non è che senta il bisogno di tornare in tv, si sta bene anche senza di me”. 
    In effetti, un po’ accadeva nel salotto di qualche decennio fa, stavolta la Carrà si propone come conduttrice, guidando i telespettatori nel mondo dell’ospite di turno. 

    Dal cinema allo spot, passando per la tv: ecco gli ospiti
    Prodotto da Raitre, con Ballandi Arts, ‘A raccontare comincia tu’ è ‘figlio’ del format spagnolo ‘Mi Casa Es La Tuya’.  
    Anche nel corso della presentazione stampa la produzione non ha voluto esporsi troppo, alcuni nomi sono comunque usciti e, Fiorello a parte, si parla di personaggi come Maria De Filippi, Paolo Sorrentino, Leonardo Bonucci, Riccardo Muti, o Sophia Loren, ciascuno appartenente a differenti ‘mondi’, che siano artistici, sportivi o letterari. 
    Nello specifico, introducendo questa prima puntata Stefano Coletta, direttore di Raitre, spiega che “Abbiamo deciso di ‘alleggerire’ la prima serata di Raitre, da sempre caratterizzata da programmi molto ’impegnati’ con un programma che racconta un incontro tra anime senza artifizi di nessun genere”. E infatti, specifica la Carrà, “Con Fiore e’ stato tutto molto divertente, ci siamo spostati dalla casetta sul Tevere a casa nostra, il ‘Delle Vittorie’, il luogo che ha decretato il suo successo”.
    Parlando poi degli altri ospiti, Raffaella confessa: “Sorrentino l’ho sgridato per aver utilizzato il remix di ’ A far l’amore’ per la scena iniziale de ‘La grande bellezza’. E pensare che proprio io non vado mai alle feste”. Quindi l’amata Loren: “Sophia la adoro, ci sentiamo, lei mi chiama sorellina e io le voglio un bene da matti. L’ho strapazzata un po’ e l’ho sgridata quasi tutto il tempo, mi sfuggiva, è di una simpatia unica”. Poi, “Davanti al maestro Muti ero un po’ intimidita -ha proseguito- io ho due onorificenze lui ne avrà 150. Ho preferito incontralo prima della registrazione perché così sarei stata più calma e meno emozionata”. All’appello manca la puntata con la de Filippi, “la voglio preparare bene e non voglio anticipare nulla. Lei ha avuto una vita difficile prima di arrivare al successo e un po’ come Sophia con Ponti ha avuto questo ’problemino’ di essere la moglie di Costanzo ma anche io sono stata la donna di Gianni Boncompagni e di Sergio Iapino, ti danno consigli e ti aiutano. Un uomo più grande che ti illumina la strada è un aiuto che non vuol dire essere raccomandati, trovo che sia sbagliato dirlo”.
    Ma non sono tutte rose e ‘fiore’, da segnalare anche il no di Roberto benigni: ‘Peccato, mi sarei divertita molto”. Immancabile poi il riferimento all’attualità e, puntualmente, alla questione migranti, che Raffaella scomoda rinverdendo il grande successo di ‘Carramba’: “Una trasmissione che mi è rimasta nel cuore. Sono tutti i racconti dei ricongiungimenti di quelle famiglie e di quell’Italia costretta ad emigrare da Nord a Sud o fuori dal Paese per lavorare, un tema di grande attualità anche oggi, ‘Carramba’ e’ uno spaccato della storia dell’Italia. Per questo penso che bisognerebbe ricordarcene quando parliamo dei migranti che vogliono arrivare qui, fare una ‘piccola apertura, naturalmente parlo delle persone per bene’”.
    Max